PATCHWORK CON ORNA BARNES

Pubblicato il 15 Aprile 2023

Una ricostruzione storica molto interessante quella che Orna Barnes ha illustrato nella serata dedicata al “patchwork”.
L’uso di stoffe trapuntate ha origini antiche: dai primitivi villaggi africani, fino alle protezioni che i cavalieri medievali usavano sotto le loro corazze; ma è con la grande migrazione degli europei nei territori americani all’inizio del ‘700 che il patchwork assume un rilievo economico e sociale.
In quell’epoca i tessuti arrivavano solo attraversando l’oceano e nella sperduta società rurale americana, ogni tessuto, anche il più povero  era tenuto da conto.
Anche il più piccolo ritaglio veniva conservato per dare vita successivamente a coperte che spesso erano il capo più prezioso del corredo delle novelle spose. Attorno al primo quadrato di stoffa si iniziò ad aggiungere strisce di stoffa chiara e scura creando la famosa “Log Cabin” una sorta di modulo base ancora oggi in voga.
Dal punto di vista sociale, Orna ci ha spiegato che durante i ritrovi delle donne  detti “quilting bee” che fossero per festeggiare un fidanzamento, una nascita o per costruire un granaio, esse chiacchieravano e  cucivano i blocchi che avrebbero costituito la preziosa coperta che avrebbe condiviso nel tempo la storia della famiglia. Col tempo ed un più diffuso benessere, la creatività delle donne ha prodotto vere e proprie opere d’arte.
Come quelle che Orna ha messo in  mostra, di sicuro pregio artistico e di notevole valore economico (vedi foto), basti sapere che per confezionare un patchwork di grande dimensione ci vuole più di un anno di lavoro.
Le molte domande finali sono state il coronamento di una serata animata e molto partecipata.
G. D.